Spronato dalla lezione/demo di GPZ e dall’incoraggiamento di Daniela (mille grazie ad entrambi!), mi cimento nella cianotipia.
Acquistati i chimici, recupero una vecchia cornice a giorno per fare da torchietto: che fatica togliere la stampa cibachrome che si è fusa con il vetro! Sembra possa succedere in quasi quarant’anni di contatto a pressione 🙂
Preparo i negativi digitali (fino a qualche giorno fa non sapevo nemmeno esistessero lucidi su cui si può stampare con la getto d’inchiostro). Preparo la carta. Giusto per sicurezza, preparo anche un comune foglio A4, sarà la mia prima prova.
E infatti sovrastimo abbondantemente l’opacità del negativo e sottostimo altrettanto abbondantemente la potenza degli UV solari!
Però, il colore è bello 😀
Molto meglio con le prove successive. Scopro che dipende anche da quanto densamente o meno preparo il supporto.
E infine provo qualche negativo a contatto, questa volta su carta a grana più fine. In questo caso c’è una bizzarra combinazione di media: i negativi dei Blues Brothers sono scatti analogici fatti verso metà anni ’80 su fermo immagine da videocassetta su tubo catodico. Gli altri sono sempre negativi analogici, alcuni all’incirca dello stesso periodo, altri – il formato più grande – decisamente più recenti. Nulla di digitale!
Si è aperto un mondo!