Siamo tornati a Minorca, dopo l’esperienza positiva dell’anno scorso.
Abbiamo preferito cambiare hotel, vista l’insistenza acustica dell’animazione dell’anno scorso, e siamo rimasti molto contenti della nuova soluzione (per chi fosse interessato: HG Jardín de Menorca).
Quest’anno, oltre a goderci la “nostra” spiaggia di Son Bou, abbiamo esplorato l’isola un po’ di più dell’anno passato: Cala Pregonda, Fornells e le loro spiagge; il Monte Toro con il suo monastero, le antenne, il vento e la vista sull’isola; il Camí des Cavalls e il Camí d’En Kane; una puntata a Es Grau; la cittadina di Binibequer Vell con le sue case bianche; la Cova d’en Xoroi (ok, Gaia, è un bar di giorno ed una discoteca di notte, ma andartene per i fatti tuoi non ti sembra un po’ prematuro??!); Maó ed il suo porto; il faro di Cap d’Artrutx.
Siamo tornati a Ciutadella e siamo tornati al faro di Favaritx. Questa volta aveva piovuto copiosamente il giorno prima, e la distesa arida dell’anno scorso era coperta da uno strato d’acqua, come di solito avviene solo d’inverno. Ma la sorpresa negativa è stato l’incredibile divieto di costruire torri di pietre e la distruzione di tutte quelle che c’erano l’anno scorso. Capisco che è parco naturale, ma capisco anche la reazione di delusione: “è il posto più brutto del mondo, non ci voglio tornare mai più!“.
L’anno scorso era così:
e questo è il divieto 🙁